Esiste il rigetto dell’impianto dentale?
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Introduzione:
Ciao, sono il Dott. Petrini. Oggi vorrei affrontare un argomento che, giustamente, suscita preoccupazione in molti pazienti che scelgono di migliorare il proprio sorriso con un impianto dentale: il rischio di rigetto.
Nel corso della mia carriera ho incontrato molte persone che, desiderose di riacquistare un sorriso naturale e funzionale, hanno deciso di affidarsi agli impianti dentali. Sebbene questa soluzione sia sicura e ampiamente utilizzata, è normale che alcuni pazienti si chiedano se esista la possibilità di rigetto e quali siano i segnali da tenere sotto controllo.
Se hai mai avuto dubbi o timori riguardo al rigetto degli impianti dentali, continua a leggere: la conoscenza è il primo passo per affrontare serenamente il percorso verso un sorriso stabile e sicuro.
Esiste il rigetto dell’impianto dentale?
Il rigetto degli impianti dentali è un tema delicato, ma va chiarito subito un punto: il rigetto degli impianti non esiste.
La perdita di un impianto dentale è spesso descritta con il termine “rigetto“, ma è importante chiarire che in realtà un vero rigetto immunitario, dove il corpo combatte contro l’impianto come se fosse un invasore, non avviene con gli impianti dentali.
Il “rigetto” si verifica generalmente quando il corpo riconosce qualcosa di estraneo e tenta di eliminarlo. Tuttavia, gli impianti dentali sono fatti di titanio, un materiale che il corpo accetta molto bene. Il titanio è lo stesso metallo usato in molti altri tipi di interventi medici e non è noto per causare reazioni allergiche.
Il titanio ha una particolarità speciale: si lega molto bene all’osso. Questo processo, chiamato osteointegrazione, permette all’impianto di stabilizzarsi fermamente, fungendo da radice artificiale per il dente mancante. In passato, alcuni materiali meno puri potevano causare reazioni allergiche, ma questo non è il caso del titanio.
Il titanio, noto per la sua robustezza e resistenza, è anche il materiale di cui è composta la vite di guarigione il cui ruolo è quello di inserirsi nell’osso per favorire il processo di guarigione naturale e ridurre il dolore.
La perdita di un impianto può comunque succedere, ma è più spesso dovuta a problemi tecnici durante l’installazione o a una manutenzione non adeguata da parte del paziente, piuttosto che a una reazione del corpo contro l’impianto stesso.
Cosa causa il rigetto dell’impianto dentale?
Gli impianti dentali sono come piccole radici artificiali che vengono inserite nell’osso della mascella per sostituire i denti mancanti. Sono un’ottima soluzione perché possono durare per tutta la vita, ma a volte possono avere dei problemi che portano al loro fallimento.
Ci sono diversi motivi per cui gli impianti dentali possono fallire, ma due dei più comuni sono la mancanza di osteointegrazione e una cattiva igiene orale. Osteointegrazione significa che l’impianto si fonde bene con l’osso circostante. Se questo non avviene correttamente, l’impianto può diventare instabile e fallire nel tempo. Inoltre, se non ci si prende cura dei denti e delle gengive intorno all’impianto, possono insorgere problemi che portano al suo fallimento.
È importante sottolineare che se l’intervento viene eseguito con attenzione e precisione, il rischio di fallimento è significativamente ridotto. Tuttavia, la responsabilità del paziente gioca un ruolo fondamentale. È essenziale che il paziente segua tutte le indicazioni del dentista, inclusi controlli regolari, evitare di fumare e mantenere una buona igiene orale.
Oltre a questi fattori, ci sono altre cause che possono contribuire al fallimento degli impianti dentali. Ad esempio, una bassa densità ossea nella zona in cui viene inserito l’impianto può rendere difficile il suo ancoraggio. Una pianificazione inadeguata dell’intervento o l’utilizzo di materiali di scarsa qualità possono anche causare problemi.
Inoltre, l’esperienza del chirurgo implantologo è cruciale. Un chirurgo con poca esperienza potrebbe fare errori durante l’intervento, aumentando il rischio di fallimento dell’impianto. Allo stesso modo, una riabilitazione protesica non corretta, soprattutto nei casi in cui si utilizza un carico immediato sugli impianti, può compromettere il loro successo a lungo termine.
Per prevenire il fallimento degli impianti dentali, è importante prendersi cura di loro come se fossero denti naturali. Ciò significa mantenere una buona igiene orale, seguire le istruzioni del dentista e sottoporsi a controlli regolari. In questo modo, si può massimizzare la durata degli impianti e godere di una bocca sana e funzionale per molti anni a venire.
Come posso accorgermi se sto perdendo l’impianto dentale?
È di fondamentale importanza prestare attenzione ad alcuni sintomi comuni che potrebbero indicare problemi con un impianto dentale:
- Dolore intorno all’area dell’impianto dentale.
- Sanguinamento delle gengive, soprattutto intorno all’impianto.
- Arrossamento e gonfiore delle gengive vicino all’impianto.
- Sensazione di mobilità dell’impianto dentale.
La perdita di un impianto dentale può essere evitata adottando alcuni accorgimenti.
Se provi una sensazione di mobilità, contatta immediatamente il tuo dentista.
Tuttavia, la chiave per prevenire la perdita dell’impianto è mantenere una corretta igiene orale a casa. Questo include spazzolare i denti regolarmente, utilizzare il filo interdentale e fare sciacqui con collutorio, seguendo le indicazioni del dentista. Prestare attenzione ai sintomi sopra elencati e comunicarli tempestivamente al dentista può aiutare a identificare e trattare i problemi precocemente, evitando la perdita dell’impianto dentale.
Cosa fare se sto perdendo l’impianto dentale?
Se si sospetta uno dei sintomi sopracitati la prima cosa da fare è rivolgersi al proprio dentista in modo che possa guidarvi nella risoluzione del problema.
Il dentista dopo aver disinfettato l’area si occuperà di visionare lo stato dell’impianto attraverso una radiografia e verificherà la presenza di una possibile perimplantite.
Nei casi in cui la perimplantite viene diagnosticata in tempo è possibile curarla attraverso un’accurata igiene orale.
Se invece la perimplantite ha attaccato l’osso il dentista dovrò eseguire un nuovo intervento chirurgico.
La raccomandazione fondamentale è quella di non trascurare l’igiene orale professionale e di rispettare i controlli clinici e radiografici ritenuti necessari dal medico, dopo l’intervento.